Normandia Impressionista: Vi porto a Giverny, nell’incantato giardino di Monet

Non so quando sia cominciata la mia passione per l’Impressionismo, forse da quella che volta che a dodici anni mi ritrovai tra le mani un libro dedicato allo scambio epistolare tra quegli artisti che l’hanno reso grande, scoprendone i pensieri più intimi e le influenze nascoste in quelle opere che tutti abbiamo imparato ad amare.

Penso che il mio amore per l’arte sia nato da lì, da quelle pagine piene di colori e di pensieri, che così tanto hanno influenzato i miei studi, spiengendomi a iscrivermi a Storia dell’Arte, a dipingere di notte quadri che nessuno avrebbe visto mai, ma che mi facevano sentire viva, vicino a quella vita bohemien che avevo sempre sognato.

Giverny giardini Monet

E anche se oggi il mio lavoro è diverso, la mia carriera è diversa, non smetto di amare i luoghi iconici che quegli artisti li hanno ospitati davvero, impringionandone l’anima in una camelia o in una rosa, in una ninfea o in battito d’ali, a testimoniare che tutto, ma proprio tutto è esistito davvero, seppur avvolto nell’aura di un sogno.

Giverny giardini Monet

Il mio viaggio è cominciato con un viaggio in treno, un atterraggio morbido tra le strade suggestive di Vernon, che dai giardini di Monet dista meno di 5 chilometri.

Che sia la patria dell’Impressionismo lo si nota sin dalla stazione, dove orgogliosi riferimenti artistici ti riportano ad una realtà lontana fatta di “impressioni” ed emozioni che trovano spazio poco più in là, oltre i campi e i sentieri che portano a Giverny, piccolissimo villaggio dove tutto è rimasto sospeso. Graziosi alberghi dallo stile nordico, stradine ornate di fiori, studi d’arte, negozietti di souvenir: basta un colpo d’occhio per comprendere il motivo che ha spinto Monet a lavorare qui.

Giverny giardini Monet

Fu nel 1883 che il pittore, parigino d’origini, decise di acquistare una grande casa con fienile sulla riva destra della Senna, in un borgo di poco più di 300 persone. Qui portò la sua famiglia, impiantò il suo studio d’arte e diede vita alla leggenda, unendo finalmente le sue grandi passioni, l’arte e la botanica.

Tutto è colore, dall’interno all’esterno: La celebre facciata rosa dalle imposte verdi, la cucina blu mare, la sala da pranzo gialla e vibrante, tutto accompagnato da opere d’arte del pittore, riprodotte ed esposte in quello che fu il suo atelier e da stampe giapponesi tanto care a Monet, tra cui quelle di Hiroshige, Utamaro e Hokusai.

Il giardino della Fondation Claude Monet è diviso in due parti: quello davanti alla casa, che arricchisce la bellezza del Clos Normand con  i suoi fiori eleganti e variopinti e quello acquatico, dove si staglia il bacino delle ninfee, sormontato dal famoso ponte incorniciato da alberi e piante di ogni tipo.

La visita è un viaggio fantastico nell’universo pittorico di Monet, in quella che fu la sua filosofia di vita e la sua arte. Un luogo dove emozionarsi e sentirsi parte di quelle opere tanto amate, che ti invitano ad entrare, a vivere, a gioire della bellezza più pura.

Non solo giardini, non solo architettura: è a Giverny che si trova la tomba di Monet, nella piccola chiesa a spioventi sul limitare della città, e il Museo Impressionista, che ho lasciato per la prossima volta, innocente scusa per tornare.

Non posso fare a meno di sorridere quando penso a Giverny, non posso fare a meno di guardare, almeno una volta prima di dormire, la minuscola casa di Monet che ho portato con me, piccola quanto un mignolo. C’è il suo rosa, il suo verde, il profumo dei fiori ormai lontani e l’alone di gioia che ho sentito salire dalle rose.

C’era il sole a Giverny, c’era bellezza e grande grande felicità.
C’ero io, insieme a tutto ciò che ho sempre sognato. L’occasione di vivere una grande avventura.

Articolo scritto in collaborazione con France.fr e Normandie Tourisme

 

 

 

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Comments

    • Lila
    • June 25, 2022
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    Ma che spettacolo! Sai che è una vita che sogno di andarci!

    • Martina
    • June 25, 2022
    Reply

    Ale ti sei superata! Che luogo meraviglioso

    • Cristina
    • June 25, 2022
    Reply

    Ne ho tanto sentito parlare ma non avevo idea fosse così bello! Voglio visitarlo prima o poi!

    • Roberto
    • June 27, 2022
    Reply

    Meravigliosa location e meravigliosa tu!

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