Viaggio ad Aigues Mortes: tra saline, storia e natura

Aigues Mortes centro

Che Aigues Mortes sia un luogo con una lunga storia da raccontare lo si percepisce subito dall’imponenza della Torre di Costanza che svetta maestosa dietro le possenti mura.
Lo si percepisce dalla distesa infinita delle sue saline rosa, dalle montagne di sale all’orizzonte, dalla statua di San Luigi che ti accoglie nella piazza principale, suggerendoti che no, non ti trovi in una cittadina qualunque, ma in un vero baluardo della Storia europea.

Questa incredibile città fortificata, fondata proprio da Luigi IX nel 1240 in un territorio dominato da piccole paludi, diventò il primo porto reale francese del Mediterraneo permettendo al Santo di salpare alla volta di ben due crociate. E se questo dovesse non bastarvi, aspettate che vi parli della Torre di Costanza, imperiosa e superba, dove religione e ideali si diedero battaglia per anni, di fronte allo scenario selvaggio delle rosee saline.

A differenza delle altre tappe di questo tour, Aigues Mortes mi ha colpito per la sua atmosfera medievale, racchiusa in ben 1634 metri di cinta muraria che da secoli la cinge e la protegge. Ogni scorcio sembra avere qualcosa da dire, rievocando qualcosa di unico e inedito, incorniciato da stradine dritte e ordinate, dove la vita di oggi incontra quella di ieri, e il passato si mescola ad un presente raccolto, intimo, genuino.

LE MURA E LA TORRE DI COSTANZA

Il primo passo per iniziare ad entrare nel vivo della storia di Aigues Mortes è la doverosa visita alla Torre di Costanza e il giro delle mura, sulle quali è possibile camminare per ammirare la città dall’alto e lo splendido territorio circostante. Basterà mezz’ora per compiere il giro completo, per ritrovarsi davanti alla distesa rosa delle saline che si perdono a vista d’occhio e per avere un punto di vista privilegiato sul porticciolo, i canali e i bellissimi vicoli interni.

Risalente al 1242, la Torre di Costanza, è alta circa 30 metri e ospita al suo interno due alte sale sovrapposte con soffitto ad ogiva. Costruita sulle rovine della più antica torre di Metafère, aveva come scopo iniziale quello di proteggere la città e il porto. Adibita a prigione femminile nel XVII secolo, segna una delle testimonianze più vive della repressione contro il Protestantesimo. Al suo interno si trovano ancora oggi iscrizioni sui muri che raccontano la terribile esperienza delle donne costrette a rinnegare il loro credo o a restare lì per sempre.

Una delle più emozionanti è quella di Marie Durand, prigioniera per 38 anni, che incise un’unica ma significativa parola, “Register” (“Resistere”), che simboleggia quella  forte “costanza” riportata nel nome della torre.

CHIESA DI NOTRE DAME DE SABLONS E PLACE SAINT LOUIS

Al centro della città si trova la bellissima Place Saint Louis, a poche centinaia di metri dall’entrata principale della città. Estremamente romantica e caratteristica, ospita al suo centro l’emblematica stata di San Luigi: assolutamente da vedere.

Accanto alla piazza trovate un’altra delle attrazioni principali: La chiesa di Notre Dame des Sablons (Nostra Signora delle Sabbie), che deve il suo particolare nome alle paludi sabbiose che circondano la zona. Una prima edificazione risale al 1183, mentre la seconda, in stile gotico ogivale è del 1246. La sua è una storia molto movimentata: saccheggiata dai protestanti nel 1575, perse il campanile nel 1634 a causa di un grave crollo.

Fu poi restaurata a metà del 1700, chiusa durante la rivoluzione francese e destinata a fungere da caserma e da deposito di sale.  Un consiglio: prestate attenzione alle vetrate di Claude Viallat: risalenti agli anni ’60 sono realizzate con un procedimento particolarissimo che le rende estremamente contemporanee.

LA CAPPELLA DEI PENITENTI GRIGI E LA CAPPELLA DEI PENITENTI BIANCHI

Entrambe dovute a due importanti confraternite cittadine, queste cappelle sono due dei punti forti della città. La Cappella dei Penitenti Grigi risale al 1600 è un tripudio di bellezza barocca. Dall’esterno non si percepisce l’immensa ricchezza scultorea custodita all’interno, perciò entrate: rimarrete incantati dall’immensa pala d’altare recante scene della passione di Cristo.

La Cappella dei Penitenti Bianchi non è da meno. Di impostazione più classicheggiante, conserva meravigliosi e imponenti affreschi di Sigalon e pitture di Gleize. In più avrete modo di scoprire di più sulla storia della confraternita e e comprendere meglio il ruolo da essa svolto nella creazione di questa incredibile meraviglia.

LE SALINE

Uno dei must per chi visita Aigues Mortes sono le splendide saline, le più grandi del Mediterraneo. Meravigliose da osservare dall’alto delle mura o della Torre di Costanza, ancora più emozionanti da vicino, salendo a bordo di un caratteristico trenino, in bici o a piedi (ma dotati di una guida, mi raccomando, sono davvero immense).

Qui lo spettacolo della natura prende forma, tra alte dune di sale candido, acque rosee e graziosi fenicotteri. Una tappa obbligata per tutti coloro che amano restare col fiato sospeso e godersi uno spettacolo fuori dal comune.

DOVE DORMIRE E DOVE MANGIARE AD AIGUES MORTES

Per quanto mi riguarda ho due posti preferiti in cui tornerei anche subito: Il centralissimo Hôtel Le Saint Louis a neanche cento metri dalla piazza principale e il buonissimo ristorante Au Louis IX dove la cucina mediterranea incontra l’estrosità e l’innovazione di una cucina moderna e all’avanguardia. Due luoghi che vi permetteranno di calarvi appieno nell’atmosfera unica della città e di viverla a piedi tranquillamente, sia di giorno che di notte.

Articolo scritto in collaborazione con France.fr e Office de Tourism Aigues Mortes 

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Comments

    • Giorgia
    • November 14, 2021
    Reply

    Una città davvero meravigliosa! Grazie per la segnalazione!

    • Giusy
    • November 22, 2021
    Reply

    Mi incuriosisce tantissimo questa città

    • Lia
    • November 29, 2021
    Reply

    Bellissimo articolo, ho appuntato già tutto quello che voglio vedere!

    • Mariachiara
    • November 29, 2021
    Reply

    Ma che belle le saline! Non sapevo fossero le più grandi d’Europa.

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